Si rinnova puntualmente anche quest’anno l’appuntamento della Festa delle Oasi Wwf con diversi appuntamenti nei week end di maggio. La Riserva delle saline di Trapani e Paceco, istituita grazie ad una legge regionale ed affidata in gestione al Wwf Italia, fa parte di un più ampio progetto di conservazione della natura che coinvolge tutte le regioni italiane con un centinaio di oasi Wwf su tutto il territorio nazionale a presidio della biodiversità italiana.
Nel corso di questa settimana è stata celebrata la giornata europea delle aree protette, l’occasione per ricordare che i parchi e le riserve rappresentano uno degli strumenti fondamentali per le strategie di conservazione della biodiversità. Costituiscono laboratori per la conservazione, il ripristino e l’aumento della biodiversità e insieme ai siti Natura 2000 una rete ecologica importantissima.
“È un sistema fondamentale per gli obiettivi fissati dalla Strategia europea per la conservazione della Biodiversità – ha spiegato la direttrice della Riserva delle Saline di Trapani e Paceco Silvana Piacentino – che punta ad aumentare almeno al 30% di territorio protetto a livello europeo, attualmente le aree protette e la rete Natura 2000 proteggono solo il 16% del territorio marino e circa il 20% del territorio terrestre. L’Unione Europea prevede risorse economiche per i diversi Stati membri per contribuire alla conservazione della biodiversità attraverso i programmi Life. L’Italia ha un alto numero di specie, il più elevato a livello Europeo con una incidenza di specie endemiche di circa il 30%, grazie alla sua forma allungata da nord-sud e per la peculiare posizione geografica (al centro del Mar Mediterraneo e naturale ponte di collegamento tra Europa ed Africa) territori italiani svolgono per esempio un ruolo ecologico rilevante a livello europeo per la conservazione di numerose specie migratrici. Per accompagnare l’attuazione della Strategia europea sulla Biodiversità è necessario darle un adeguato supporto”.
Il Wwf ha infatti chiesto l’istituzione del Garante della Natura, un figura che possa svolgere una funzione di vigilanza, di monitoraggio, di controllo per la risoluzione dei conflitti. Le aree protette in genere e le saline di Trapani in particolare, ne sono un esempio. Nonostante abbiano mantenuto la loro integrità riconosciuta anche da Ramsar, “innegabili – ha rimarcato Silvana Piacentino – sono i problemi e le difficoltà per il contesto in cui è inserita e per scelte di pianificazione territoriale che oggi non so conciliano con gli obiettivi di tutela. Le minacce alla biodiversità a livello di specie ed habitat sono tante come modificazioni e frammentazione degli habitat, realizzazione di infrastrutture. Ma anche invasioni di specie alloctone che costituiscono una ulteriore emergenza ambientale visti gli effetti negativi sulla biodiversità. Non ultima la pressione turistica. Molte delle minacce – ha continuato la direttrice della Riserva delle Saline – sono legate anche alla mancata applicazione, in modo rigoroso della normativa esistente sull’uso delle risorse naturali e delle relative procedure di valutazione delle possibili incidenze. L’Italia ha fatto certamente un grosso passo avanti con la riforma dell’art 9 della costituzione che segna una pietra miliare, ma occorre scelte coraggiose per il cambiamento. È l’approccio che deve cambiare infatti, le aree protette esercitano un ruolo cardine per la diffusione dell’educazione ambientale e la formazione delle nuove generazioni sull’importanza della biodiversità e sulle opportunità economiche e di sviluppo sostenibile che da essa derivano come viene ricordato dall‘Europa nell’anno dei Giovani.
Le aree protette rappresentano territori vocati alla sperimentazione di modelli turistici indirizzati alla diffusione della consapevolezza ed alla sostenibilità ambientale. Ma in questo panorama – ha concluso Silvana Piacentino – occorre promuovere a livello regionale, affinché si possa pervenire agli obiettivi previsti dall’UE per la tutela della biodiversità, ad un’efficace ed adeguata politica regionale di maggiore attenzione per le aree protette con politiche rigorose e risorse economiche adeguate”.